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Relazione Osservatorio Immobiliare Fiaip Alessandria - 1° Semestre 2015
18/01/2016

Situazione del mercato – primo semestre 2015.

 

“Una nuova speranza” era il titolo del quarto capitolo della saga di Guerre Stellari (per i pignoli, il primo, prodotto nel 1977) . Può essere anche il titolo di questo modesto rapporto.

Dopo una serie veramente troppo lunga di relazioni sullo stato del mercato dai toni sempre più lugubri, finalmente possiamo cominciare a rilevare segnali positivi.

Certamente la grande contrazione dei prezzi avvenuta soprattutto durante il 2014 e la vasta gamma di immobili immessi sul mercato, ha contribuito a creare  le condizioni favorevoli per una spinta all’acquisto incentivata anche dalla tendenza dell’offerta, sempre più frequentemente rilevata,  di rifiutare proposte ribassiste all’eccesso. Ciò ha determinato nei potenziali acquirenti la sensazione che la discesa dei prezzi fosse giunta ai suoi minimi.

I valori delle locazioni, anche se ridimensionati rispetto al periodo pre crisi, hanno tenuto molto meglio rispetto ai prezzi di compravendita, anche per mezzo dell’utilizzo dei contratti “a salire” che consentono bassi costi iniziali per il conduttore per compensare le spese di inizio locazione e danno un contributo al superamento dei problemi provocati dalla crisi.

 

Un ulteriore elemento che conforta nell’analisi della situazione è la qualità dell’acquirente; non il puro investitore alla ricerca dell’affare ma, bensì , l’imprenditore con un preciso progetto di investimento per la realizzazione di nuove attività.

 

La tendenza positiva che si è manifestata, in modo più durevole rispetto al recente passato, andrebbe incentivata con salutari gli interventi di sostegno da parte degli altri attori sulla scena, il Credito e i Legislatori.

Da questa parte i segnali sono ancora debolissimi.

Il Credito, soprattutto in ambito commerciale, continua a sostenere le richieste con troppa timidezza, anche se qualche banca tenta di dare corpo ad una riorganizzazione dei propri quadri tendendo a privilegiare una maggior specializzazione ed a costituire un più strutturato e stabile organico di base incaricato di occuparsi del mercato delle aziende. Sono comunque  passi significativi che vanno nella giusta direzione e che andrebbero completati da un maggiore coraggio nella concessione del credito.

Il Legislatore, dal canto suo, che dimostra una scatenata inventiva quando si tratta di tassare, palesa viceversa limiti inquietanti nel proporre sostegni alla crescita.

Servirebbe un’attenzione precisa e un intervento normativo a supporto degli investimenti mirati al recupero ed al rinnovamento degli impianti industriali che le aziende  si trovano a dover sopportare per adeguare le loro strutture per consentire di migliorare l’ambiente di lavoro e rendere più efficiente il parco immobiliare produttivo.

E’ necessario però che si adottino formule semplici e di immediata applicazione, puntando soprattutto sull’uso della leva fiscale, predisponendo sgravi per incentivare il recupero di aree dismesse o di immobili obsoleti, facilitando e rendendo veramente conveniente l’abbattimento e la ricostruzione ottenendo così l’effetto di rinnovare un parco immobiliare senza consumare nuovo territorio, risanando, anzi, quello esistente .

La possibilità di utilizzare la leva fiscale ha il pregio di essere più semplice da attivare per le imprese ed estremamente capillare nell’uso.

Sarebbe inoltre produttrice di evidenti effetti positivi sull’economia a condizione che sia resa veramente conveniente senza togliere con una mano quello che si dona con l’altra, come quasi sempre ultimamente succede quando vengono varate norme di questo tipo.

 

In poche parole ci vuole coraggio da parte di chi è preposto a prendere le decisioni e per quello che riguarda la nostra categoria, nell’attesa che questo coraggio si manifesti e ci dia una mano ad esercitare il nostro mestiere  facciamo nostro, con composta rassegnazione, il detto caro al mio amico Carlo: Tàle quàle i sòunan, niòtri a balùma! ( Per tutti quelli che non sono di Tagliolo: a seconda della musica che suoneranno, noi balleremo!) .

 

 

 

Mauro Ravera – settembre 2015